Il CONFINE sottintende l’idea di spazio, poi che questo sia reale o immaginario, poco importa. I confini dividono lo spazio e non sono pure e semplici barriere: sono anche l’interfaccia tra i luoghi che separano e come tali sono soggetti a pressioni contrapposte e perciò fonti di conflitti e tensioni.. Il confine protegge – o almeno così si vuole credere – dall’inatteso e dall’imprevedibile: dalle situazioni che ci spaventerebbero e ci renderebbero vulnerabili. I confini danno sicurezza. … impongono ordine al caos, rendono il mondo comprensibile e vivibile… lo rendono conosciuto e “ordinario” E da qui entra la poetica di Giorgio Caproni per cui il “confine” mette in Luce ancora di più le crepe di una esistenza ordinaria: l’inadeguatezza del confine, il suo limite, non solo fisico ma anche della mente e della conoscenza,esprime il senso della caducità dell’azione umana e il dramma dell’inutilità dell’esistenza individuale. “Se alzi un muro, pensa a ciò che resta fuori!” (I.Calvino)