In una messa in scena epica ed insieme emozionante, viene rappresentata l’enigmatica storia di Luigi Pirandello e Marta Abba – ispiratrice di tanti suoi drammi – in un intreccio fra vita privata e teatro, quotidianità e spiritualità, passione, ambigue promesse ed esigenze di borderò. Punto di riferimento sostanziale della messinscena, il loro epistolario, in cui si alternano profonda complicità e ruvidi contrasti. Resta insoluto il mistero del reale rapporto fra i due, ma risulta evidente il dramma di un amore nello stesso tempo potente e contrastato. Altro elemento centrale il problema del Teatro e dell’Arte, allora come oggi, soffocati dalla meschinità del clientelarismo e della politica, mentre su tutto aleggia l’avanzare dell’imminente, tragico conflitto mondiale, che poco dopo distruggerà infinite esistenze. L’Europa, da cui Pirandello aveva ricevuto riconoscimenti assai più che in patria, comincia a sgretolarsi. Marta va in America a inseguire effimeri successi; sognandola, il Maestro si approssima alla fine.